Archivio

Archivio per la categoria ‘Ubuntu’

NFS: condivisione files

3 Ottobre 2019 Commenti chiusi

Voglio condividere files da un server (Debian Buster) verso un client (Xubuntu 16.04).
Gli indirizzi IP dei dispositivi sono:

server: ip -> 192.168.1.2
client: ip -> 192.168.1.120

Configurazione lato SERVER

Aprire una finestra terminale ed installare il nesessario:

sudo apt-get install nfs-kernel-server

I comandi per controllare il demone nfs-kernel-server sono:

/etc/init.d/nfs-kernel-server start|stop|restart|status

Nota:

Il server dovrebbe avere un IP statico, per evitare che il DHCP assegni ogni volta un ip differente,
e si debba sempre riconfigurare il client.

Le directories che devono essere condivise, vanno inserite nel file etc/exports.
Aprire il suddetto file:

sudo nano /etc/exports

All’interno di questo file, va inserita una riga, per ogni directory che si vuole condividere,
con la seguente sintassi:

/dir_server_da_condividere IP_client(opzioni,)

dove:

/dir_server_da_condividere: la directory sul server, che dobbiamo condividere;
Ip_client: l’indirizzo IP del client (nel nostro scenario 192.168.1.120)
(opzioni,): sono le opzioni di condivisione che riguardano il client

tali opzioni si suddividono in:

ro: la directory condivisa è in sola lettura, quindi il client non può scrivere.
Questa è l’opzione di default
rw: il client può leggere e scrivere nella directory condivisa
no_root_squash: di default ogni azione fatta dall’utente root sul client, viene trattata come fosse l’utente nobody sul server.
Selezionare questa opzione invece, dà al root del client, gli stessi diritti del root sul server. Questo implica tutti i problemi di sicurezza del caso!
no_subtree_check: disabilita la routine subtree_check, che verifica se un file richiesto dal client, è presente nella parte di volume esportata. In caso di grandi porzioni di volume esportate, disabilitare la routine con questa opzione, velocizza molto il trasferimento dei file.
sync: di default per prevenire la perdita di dati in caso il server si riavvii, exportfs assume un comportamento asincrono. Questa opzione invece prevede un comportamento sincrono, ovvero forza la scrittura dei dati appena questi arrivano al server.

nel nostro caso volendo condividere la directory /home/banco/Immagini/backupfoto del server, avremo:

/home/banco/Immagini/backupfoto 192.168.1.120(rw,no_root_squash)

Per questo caso, concediamo al client i privilegi di root come fossimo sul server, con gli annessi rischi
nel caso volessimo estendere l’accesso a tutti i client di rete da 120 a 200, ma solo in lettura:

/home/banco/Immagini/backupfoto 192.168.1.120/200(ro)

Una volta configurato il file, esporare le condivisioni con il comando:

sudo exportfs -a

e riavviare il servizio nfs-kernel-server

sudo systemctl restart nfs-kernel-server

Questi due comandi sono da eseguire dopo ogni modifica del file etc/exports.

AVANZATE

Per definire gli accessi al server, in maniera più dettagliata, si possono configurare i file
/etc/host.deny ed /etc/host.allow.
Il primo setta i divieti, il secondo i permessi.
Per prima cosa infatti si setta sempre il deny, poi l’allow.

Per prima cosa quindi vietare l’accesso a tutti i client editando il file /etc/host.deny con il comando:

sudo nano /etc/hosts.deny

ed aggiungendo la stringa:

portmap mountd nfsd statd rquotad : ALL

In sostanza vietiamo a tutti i client i seguenti servizi:
portmap: è il demone di assegnazione della porta dinamica per servizi come NFS.
fmountd: il demone che implementa il lato server del protocollo NFS.
nfsd: è lo speciale filesystem che dà accesso ad un server NFS.
statd: è il demone che gestisce il file lock, che non sono persistenti nel
file system e pertanto vengono persi in caso di reboot.
rquotad: è un rpc server che ritorna la quota-disco assegnata allo user.

Ora che abbiamo vietato tutto, assegnamo i permessi al client desiderato, editando il file /etc/host.allow:

sudo nano /etc/hosts.allow

inserendo la stringa

portmap mountd nfsd statd rquotad : 192.168.1.2 192.168.1.120

nota:

Va inserito nel file anche l’indirizzo IP del server.
Terminati i settaggi è necessario riavviare il servizio NFS, con il comando:

sudo systemctl restart nfs-kernel-server

Ora passiamo a configurare il lato client.

Configurazione lato CLIENT

Installare il pacchetto necessario, in questo caso nfs-common:

sudo apt-get install nfs-common

Come in precedenza configurare i file hosts.deny e hosts.allow.

sudo nano /etc/hosts.deny

inserendo il divieto universale:

portmap : ALL

poi sui permessi:

sudo nano /etc/hosts.allow

aggiungendo l’IP del server con la sintassi:

portmap : 192.168.1.2

Ora creare una directory per il punto di mount della condivisione

sudo mkdir /mnt/nfsshared/backup_foto

e montare con il comando:

sudo mount -t nfs 192.168.1.2:/home/banco/Immagini/backupfoto /mnt/nfsshared/backup_foto

se è tutto ok, possiamo inserire il montaggio in /etc/fstab:

sudo nano /etc/fstab

inserendo

192.168.1.2:/home/banco/Immagini/backupfoto  /mnt/nfsshared/backup_foto nfs4 _netdev,bg,nofail,rw,relatime,rsize=65536,wsize=65536 0 0

dove le opzioni sono:
_netdev: il filesystem risiede su un dispositivo di rete quindi evita che il sistema (client) tenti di montare questo filesystem quando ancora la rete non è attiva sul sistema stesso.
bg: se il tentativo di mount fallisce, un child in background continuerà a tentare di montare l’export.
nofail: Il boot continuerà anche se questo mount fallirà (es. il server è spento).
rw: sono i diritti di lettura/scrittura.
relatime: aggiorna i tempi di accesso agli “inode” e può migliorare le prestazioni.
rsize, wsize: indica la quantità di bytes per parte di dato. Migliora la prestazione di NFS.

Per smontare la condivisione

sudo umount /mnt/nfsshared/backup_foto
Categorie:Linux, Ubuntu Tag: , ,

Ubuntu 16.04: disabilitare Tracker

8 Giugno 2018 Commenti chiusi

Tracker

Tracker è uno strumento per l’indicizzazione e la ricerca di metadati.
Essendo molto avido di risorse, vediamo come disattivare questo servizio.

Per vedere quali file sono coinvolti, da terminale:

$ ls  /etc/xdg/autostart/tracker-*
/etc/xdg/autostart/tracker-extract.desktop
/etc/xdg/autostart/tracker-miner-fs.desktop
/etc/xdg/autostart/tracker-store.desktop
/etc/xdg/autostart/tracker-miner-apps.desktop
/etc/xdg/autostart/tracker-miner-user-guides.desktop

Per disabilitarli al prossimo riavvio, basta aggiungere la coppia chiave=valore
Hidden=true in ognuno di questi file.

Usiamo il comando:

echo -e "\nHidden=true\n" | sudo tee --append /etc/xdg/autostart/tracker-{extract,miner-apps,miner-fs,miner-user-guides,store}.desktop > /dev/null

Dal man page di tracker-miner-fs:

crawling-interval:
“Interval in days to check whether the filesystem is up to date in the database. 0 forces crawling anytime, -1 forces it only after unclean shutdowns, and -2 disables it entirely.
Values range from -2 to 365.”

enable-monitors:
“Set to false to completely disable any file monitoring”

settare quindi questi due parametri a:

crawling-interval=-2
enable-monitors=true

con il comando:

gsettings set org.freedesktop.Tracker.Miner.Files crawling-interval -2  
gsettings set org.freedesktop.Tracker.Miner.Files enable-monitors false  

oppure tramite dconf-editor con il percorso org > freedesktop > Tracker > Miner > Files:
e settando i parametri suddetti.

Non rimane che recuperare l’enorme spazio occupato dai database creati da Tracker, eliminandoli.
Per fare questo si usa tracker-reset con il comando:

tracker reset --hard 

dal manuale:

"--hard        This  kills  all  processes  in the same way that tracker daemon
               --kill does  but  it  also  removes  all  databases.  Restarting
               tracker-store re-creates the databases."

Per controllare il nuovo stato:

tracker-control -S
Categorie:Ubuntu Tag:

Ubuntu 12.04: Wireless e BCM4311

13 Giugno 2012 Commenti chiusi

Una delle cose non funzionanti oltre alla scheda video GeForce GO 7400 (problema risolto con gli ultimi driver proprietari) è la mia scheda di rete WiFi BroadCom BCM4311.

Il problema si è risolto disinstallando il pacchetto remove bcmwl-kernel-source

sudo apt-get remove bcmwl-kernel-source

ed installando i seguenti due: b43-fwcutter e firmware-b43-lpphy-installer

sudo apt-get install b43-fwcutter
sudo apt-get install firmware-b43-lpphy-installer

Ora rimuoviamo i moduli che fanno casino:

sudo modprobe -r b43 ssb

e ricarichiamo solo quello giusto:

sudo modprobe b43

se tutto va bene (ora la scheda wifi dovrebbe funzionare), automatizziamo il tutto.

Apriamo il file dei moduli…

sudo gedit /etc/modules

..ed inseriamo in fondo al file: b43

Commentiamo, nel caso sia presente (non dovrebbe), il “b43” dalla blacklist dei moduli:

sudo gedit /etc/modprobe.d/blacklist.conf

così:
# blacklist b43

Al prossimo riavvio la scheda wireless dovrebbe attivarsi automaticamente.

Nota:
La scheda funziona egregiamente anche con ndiswrapper.
Per utilizzarlo tramite GUI, installare ndisgtk:

sudo apt-get install ndisgtk

Scaricare il driver per windows: sp33008.exe
Estrarlo in una dir creata appositamente, con cabextract.
Per installare cabextract:

sudo apt-get install cabextract

Dopodichè installare il driver tramite ndisgtk, puntando al file .inf estratto nella apposita directory.
Ricordarsi di blacklistare il modulo b43 (o ssb) in /etc/modprobe.d/blacklist.conf e attivare il modulo ndiswrapper all’avvio, in /etc/modules.
link utile.

Altre impostazioni:
file /etc/resolv.conf
lasciare le impostazioni automatiche

file /etc/network/interfaces
commentare auto wlan0

auto lo
iface lo inet loopback

file /etc/wpa_supplicant.conf

ctrl_interface=/var/run/wpa_supplicant
ctrl_interface_group=1000
update_config=1

network={
   ssid="xxxxxxxxx"
   psk="xxxxxxxx"
   key_mgmt=WPA-PSK
   proto=RSN
   pairwise=CCMP
 }

Nota: sostituire alle xxxxx i relativi valori dell’ssid di rete e la password wpa
le stesse del router:

Categorie:Ubuntu Tag:

Ubuntu 12.04: Wireless e BCM4311

13 Giugno 2012 Commenti chiusi

Una delle cose non funzionanti oltre alla scheda video GeForce GO 7400 (problema risolto con gli ultimi driver proprietari) è la mia scheda di rete WiFi BroadCom BCM4311.

Il problema si è risolto disinstallando il pacchetto remove bcmwl-kernel-source

sudo apt-get remove bcmwl-kernel-source

ed installando i seguenti due: b43-fwcutter e firmware-b43-lpphy-installer

sudo apt-get install b43-fwcutter
sudo apt-get install firmware-b43-lpphy-installer

Ora rimuoviamo i moduli che fanno casino:

sudo modprobe -r b43 ssb

e ricarichiamo solo quello giusto:

sudo modprobe b43

se tutto va bene (ora la scheda wifi dovrebbe funzionare), automatizziamo il tutto.

Apriamo il file dei moduli…

sudo gedit /etc/modules

..ed inseriamo in fondo al file: b43
Commentiamo, nel caso sia presente (non dovrebbe), il “b43” dalla blacklist dei moduli:

sudo gedit /etc/modprobe.d/blacklist.conf

così:
# blacklist b43
Al prossimo riavvio la scheda wireless dovrebbe attivarsi automaticamente.

Nota:La scheda funziona egregiamente anche con ndiswrapper.
Per utilizzarlo tramite GUI, installare ndisgtk:

sudo apt-get install ndisgtk

Scaricare il driver per windows: sp33008.exe
Estrarlo in una dir creata appositamente, con cabextract.
Per installare cabextract:

sudo apt-get install cabextract

Dopodichè installare il driver tramite ndisgtk, puntando al file .inf estratto nella apposita directory.
Ricordarsi di blacklistare il modulo b43 (o ssb) in /etc/modprobe.d/blacklist.conf e attivare il modulo ndiswrapper all’avvio, in /etc/modules.
link utile.

Altre impostazioni:
file /etc/resolv.conflasciare le impostazioni automatiche

file /etc/network/interfacescommentare auto wlan0

auto lo
iface lo inet loopback

file /etc/wpa_supplicant.conf

ctrl_interface=/var/run/wpa_supplicant
ctrl_interface_group=1000
update_config=1

network={
   ssid="xxxxxxxxx"
   psk="xxxxxxxx"
   key_mgmt=WPA-PSK
   proto=RSN
   pairwise=CCMP
 }

Nota: sostituire alle xxxxx i relativi valori dell’ssid di rete e la password wpa
le stesse del router:

Categorie:Ubuntu Tag:

Ubuntu 12.04: forzare Unity 3D su GeForce Go 7400

13 Giugno 2012 Commenti chiusi

Installare gli ultimi driver Nvidia disponibili (295.53)

sudo add-apt-repository ppa:upubuntu-com/nvidia
sudo apt-get update
sudo apt-get install nvidia-current

oppure utilizzare il ppa: ubuntu-x-swat/x-updates

Riavviare e verificare che il direct rendering sia attivo:

glxinfo | grep render

l’output del terminale dovrebbe essere:

    utente@bancaldo_laptop:~$ glxinfo | grep render
    direct rendering: Yes
    OpenGL renderer string: GeForce Go 7400/PCI/SSE2
    ...

Ora dobbiamo modificare il file /etc/environment:

sudo gedit /etc/environment

ed inserire alla fine del file questa riga di codice:

    UNITY_FORCE_START=1

Riavviare nuovamente il sistema:
al riavvio dovremmo aver forzato l’utilizzo di Unity 3D per la scheda in oggetto.
(e ovviamente gli effetti desktop attivi)

Categorie:Ubuntu Tag:

Ubuntu 10.04: Compilare Kernel 3.3.7

31 Maggio 2012 Commenti chiusi

La procedura è sempre la stessa.

Apriamo il terminale: portiamoci in /usr/src e prendiamoci i diritti necessari alle prossime operazioni

cd /usr/src/
sudo -s

a questo punto scarichiamo la versione del kernel in oggetto con il comando:

wget http://www.kernel.org/pub/linux/kernel/v3.0/linux-3.3.7.tar.bz2

Adesso dobbiamo scompattare l’archivio:

tar -xvjf linux-3.3.7.tar.bz2

una volta scompattato l’archivio, se necessario, sarà possibilie scaricare le patch (Se rilasciate ovviamente).
Dopo averle spostate all’interno della dir del kernel, si possono installare con:

bzcat PATCH.bz2 | patch -p1 --dry-run

Questo comando simula l’installazione della patch.
se non ci saranno errori, provvederemo all’applicazione della patch vera e propria, semplicemente eliminando dal comando precedente il parametro –dry-run:

bzcat NOME_DELLA_PATCH.bz2 | patch -p1

Ora recuperiamo (se esistente) un file di configurazione del vecchio kernel:
Per controllare tra quelli disponibili:

ls /boot/config-*

quindi facciamo una copia di quello vecchio prescelto e lo mettiamo nella dir del kernel scompattato:

cp /boot/config-2.6.32-28-generic linux-3.3.7/.config

Ora, dopo essere usciti dalla dir del kernel, creiamo un link simbolico della stessa:

cd ..
ln -s linux-3.3.7 linux

Entriamo nella dir (link) ed allineiamo le configurazioni rispondendo (sempre come suggerito se non con cognizione di causa assoluta) a tutte le domande inerenti le novità del kernel nuovo:

cd linux
make oldconfig

Ora possiamo anche personalizzare le impostazioni del nuovo kernel:

make menuconfig

Nota: In caso di errore installare il pacchetto libncurses5-dev

Nel caso si volessero informazioni sul proprio hardware disponibile, è possibile generare un report tramite lshw:

lshw -html > myhw.html

Le solite configurazioni raccomandate sono:

«General Setup»:
	scegliere in "Kernel Compression mode" > Gzip
        attivare "Support for paging of anonymous memory (swap)"
        attivare "Support for prefetching swapped memory" 


«Processor type and features»:
	«Processor family» scegliere il processore corretto.
        	attivare "Preemption Model-> Voluntary Kernel Preemption (Desktop)"
	«High Memory Support» scegliere:
		"off" (meno di 1 GB di RAM disponibili)
		"1GB Low Memory Support" (1GB di RAM disponibile)
		"4GB" (più di 1GB di RAM )
        «Timer frequency»: 1000 Hz 




«Block layer -> IO Schedulers»
        solo «CFQ I/O scheduler»

«Kernel hacking»
        deselezionare «Kernel debugging».

«Device Drivers -> Character devices»
        selezionare «Virtual terminal»


Una volta configurato a dovere, salvare ed uscire.
Prima di lanciare la compilazione vera e propria, ripuliamo il sistema da eventuali altre compilazioni precedenti:

make-kpkg --rootcmd fakeroot clean

Se siamo in dotazione di un sistema multiprocessore, decidiamo di utilizzare compilazioni parallele:

export CONCURRENCY_LEVEL=2

Ora lanciamo l’eterna compilazione:

make-kpkg --rootcmd fakeroot --initrd kernel_image kernel_headers modules_image

Dopo aver fatto la spesa e tutte le commissioni possibili, potete tornare al termianale ed installare i nuovi pacchetti del kernel

cd ..
dpkg -i *.deb

Terminata l’installazione dei pacchetti, aggiorniamo l’initramfs:

update-initramfs -c -k 3.3.7

e aggiungiamo la rispettiva voce nel config del GRUB:

gedit /boot/grub/grub.cfg

ci portiamo nella sezione:

### BEGIN /etc/grub.d/10_linux ###
menuentry 'Ubuntu, con Linux 3.3.7' --class ubuntu --class gnu-linux --class gnu --class os {
	recordfail
	insmod ext2
	set root='(hd0,1)'
	search --no-floppy --fs-uuid --set 4e85fa69-f9bd-4c88-ad81-580e5f42f799
	linux	/boot/vmlinuz-3.3.7 root=UUID=4e85fa69-f9bd-4c88-ad81-580e5f42f799 ro   quiet splash nomodeset video=uvesafb:mode_option=1280x800-24,mtrr=3,scroll=ywrap
}

e come ultima stringa aggiungiamo (prima della ‘}’)

	initrd	/boot/initrd.img-3.3.7

salviamo e riavviamo.

A riavvio avvenuto, scegliamo nel grub il nostro fiammante kernel 3.3.7.
Possiamo controllare l’avvenuta installazione del nuovo kernel, anche da terminale, digitando:

uname -r

Alcune spiegazioni sui target del comando di compilazione del kernel:

“–initrd” (utilizzato nel comando di compilazione del kernel) crea un file immagine di una partizione speciale (initial ram disk).
All’avvio del sistema viene caricata nella ram, montata temporaneamente come directory root con tutti i moduli necessari all’avvio del sistema.
Poi verrà sostituita dalla partizione contenente il sistema vero e proprio.
L’immagine initrd è usata nei kernel ufficiali (pieni di chipset, file system ecc..) e anche per caricare il bootsplash.

“kernel_image” compila il kernel e tutti i moduli scelti nella configurazione, e crea un pacchetto .deb.
“kernel_headers” crea il pacchetto .deb con tutti i file includes (.h) necessari in futuro alla compilazione di moduli esterni.
“modules_image” compila i sorgenti dei moduli esterni scaricati a parte e posizionati in /usr/src/modules (es i driver video proprietari).

Categorie:Linux, Ubuntu Tag:

Ubuntu 12.04 Precise Pangolin LTS

26 Aprile 2012 Commenti chiusi


Rilasciata finalmente la versione stabile:
UbuntuKubuntuxubuntulubuntu

Categorie:Kubuntu, Ubuntu Tag:

VirtualBox can’t boot from the 32bit ISO because PAE is not enabled by default

14 Aprile 2012 Commenti chiusi

Se ottieni questo messaggio nel tentativo di utilizzare Ubuntu 12.04 su VirtualBox, è perchè la versione di Precise utilizza di default il kernel PAE.
Per far sì che VB non si pianti al boot della iso, andare nelle impostazioni di sistema in Processore ed abilitare “PAE/NX”.
Il tutto partirà senza problemi.

Categorie:Ubuntu, VirtualBox Tag:

Ubuntu 11.04

26 Marzo 2011 Commenti chiusi

Ubuntu 11.04 days to go

Categorie:Ubuntu Tag:

Wiithon: un buon WBFS Manager su Ubuntu

3 Febbraio 2011 Commenti chiusi

Scarichiamo il deb da launchpad.

Installiamolo con Gdebi in modo che si risolvano tutte le dipendenze.

Una volta installato, rendiamo il nostro utente, parte del gruppo disk, in modo che all’avvio di Wiithon, non ci appaia l’errore:
Non si può accedere alle partizioni perché l’utente con cui è stata lanciato wiithon non appartiene al gruppo “disk”, verranno mostrati i giochi dell’ultima sessione.

Andiamo pertanto in
sistema>amministrazione>utenti e gruppi

Gestisci gruppi> selezionare DISK
Selezionare proprietà e mettere la spunta sul proprio nome utente.
Confermare tutto e riavviare.

Ora sotto Giochi, è possibile avviare Wiithon.

Importante e fondamentale (almeno per me che ho un DVD anti-mod sulla wii), l’utility per la formattazione dell’HD in WBFS.
Cliccare sull’icona “ingranaggio” (imposta le preferenze) e cliccare il tag “Strumenti e Utility”:

Aggiungiamo una ISO (della quale ovviamente abbiamo il gioco originale):

premiamo sull’icona “+” per aggiungere una ISO all’HD, nel mio caso EPIC MICKEY:
lasciamo che passino unpaio di minuti, et voila:

In questo modo, possiamo utilizzare le copie dei giochi che abbiamo acquistato, senza che i bambini lascino le ditate unte sui dvd, caricandole da HD.

Enjoy

Categorie:Ubuntu, wii Tag: